In Romagna la piadina è un’istituzione. ☝
Alta o bassa, con lo strutto o l’olio d’oliva, è il simbolo che ci contraddistingue più di altri.
Era quindi impossibile non portarvi in giro per la Perla Verde alla scoperta delle piadinerie più gettonate della città.
La Piada Riccionese da Alex

Credits: La Piadina Riccionese da Alex
La piadineria nasce sedici anni fa. Grazie ad Alex e alla moglie Gaia è divenuta una tra le preferite non solo dai riccionesi, ma anche e soprattutto dai turisti che, a mano a mano, imparando a conoscerla, si sono affezionati al locale.
Un passato trascorso in cucina; una famiglia alle spalle che fin da bambino lo porta a sviluppare un imprinting con quella miscela tanto buona fatta di acqua, farina, sale e strutto; una nonna che ogni giorno guarda il nipote scorrazzare con indosso una parananza più grande di lui e che fu la prima, a Rimini, a gestire quell’angolo gourmet conosciuto come “dalla Lella”.

Credits: Riccione Happy Days | Martina Fantini
La lavorazione della materia prima, ad esempio le verdure impiegate nella farcitura, avviene all’interno di un laboratorio esterno. Qui ciascun prodotto è trattato da zero ed esclusivamente a mano: identica procedura per l’impasto.
Accanto alle piadine più classiche, compaiono le stagionali, presenti sul menu solo in alcuni periodi dell’anno e, in aggiunta, le specialità: la Tagliata, con filetto di manzo; la Marina, con tartare di tonno; la Gradisca, con mortadella Dop di Bologna.
Il segreto di Alex? Per far sì che la piadina venga sempre uguale, ogni volta che la si prepara deve essere sempre diversa.
Viale Castrocaro, 17
La piada di Kino

Credits: Piada di Kino
Una volta giunti da Kino e aver varcato la soglia, rimarrete sicuramente spaesati. Tranquilli: è tutto nella norma. Alla vostra destra un negozio di fotografia, davanti a voi la tradizionale piadineria, animata dalle azdore che, sullo sfondo, impastano con amore e dedizione.
Emanuele Casalboni, di professione fotografo, ha tutta l’aria di voler raccontare la sua storia e da subito sottolinea l’importanza di una selezione accurata degli ingredienti: innanzitutto le farine, di tipo 1 (utilizzata con lo strutto) e integrale (con l’olio), entrambe di grano tenero del Montefeltro e macinate a pietra da molino ad acqua; i formaggi, che arrivano direttamente dalla Centrale del Latte di Cesena; il prosciutto crudo, rigorosamente di Parma; la burrata e le bufale, provenienti dal sud del paese, loro terra d’origine.

Credits: Riccione Happy Days | Martina Fantini
Altro punto di forza di Kino è l’ospitalità. A chi è in fila offre, per ingannare l’attesa, un assaggio di piada e salamino, mentre a chi ha finito di gustarsi la propria, adagiata in caratteristici scolapasta e avvolta in carta paglia, regala un piccolo dolce all’interno di un padellino: marmellata all’arancia amara e fetta di arancia avvolte nella piada, più una spolverata di zucchero a velo.
Viale Dante, 255
Kalamaro Piadinaro

Credits: Kalamaro Piadinaro
Il Kalamaro Piadinaro nasce dall’amore di Gabriele Urbinati per il food.
Inizialmente affine al mondo della gelateria, decide qualche tempo dopo di avvicinarsi alla ristorazione, prendendo quale esempio Stefano Bartolini, fondatore dell’Osteria del Gran Fritto di Cesenatico.
È così che inizia il suo percorso, ponendosi l’obiettivo di creare uno spazio “semplice ma perfetto”, ingredienti a suo parere fondamentali nel dare vita ad un progetto così grande e ambizioso. Da qui il Kalamaro Piadinaro comincia a prendere forma, fino a diventare un luogo che ora si distingue grazie allo stile pulito ma riconoscibile, e a piatti definiti “trasversali, che parlano a tutti”.

Credits: Riccione Happy Days | Martina Fantini
Spinto dalla determinazione, Gabriele ha altresì intessuto una collaborazione con tre chef di fama nazionale: Davide Oldani, Vincenzo Cammerucci e Angelo Grasso. Ecco, allora, apparire nel menu la magica sezione “Piade da Chef”, da non farsi scappare assolutamente.
L’emblema del Kalamaro? Il Kalamburger, un burger di calamari, lattuga, pomodoro, cipolla rossa fritta e squacquerone sauce.
Viale Ceccarini, 134
Snack’s

Credits: Riccione Happy Days | Martina Fantini
La piadineria Snack’s la trovate proprio di fronte alla stazione. Dal 1994 Snack’s è una certezza. Dal 2015 a portare avanti quest’oasi di bontà è Laura, che nel suo piccolo laboratorio, supportata dalla mamma Franca, non crea piadine e cassoni della forma che si è soliti vedere, bensì quadrati. Curiosi di sapere perché? Al fine di farcirli meglio, riempiendoli fino agli angoli!
Qui la regina indiscussa è la crudo, squacquerone e rucola, seppur i più piccoli abbiano occhi soltanto per lei: la piadina Snack’s, con würstel, ketchup e maionese. Come dargli torto?
Viale XIX Ottobre, 1
Da Romano

Credits: Foto di Shutterbug75 da Pixabay
Il locale nasce nel 1984 ed è frutto dell’intraprendenza di Romano e della moglie Gabriella, che aprono su Viale Gramsci una nuova ed insostituibile piadineria.
La loro però non è come le altre: cartelli dai colori azzardati appesi ovunque e qualche tavolino di plastica per impadronirsi del marciapiede.
A conduzione familiare, potremmo considerare Da Romano un’autentica fabbrica della piada, la cui imbottitura si presenta fin da subito super generosa. Gli accostamenti sono tanti e si distinguono in classici, vegetariani, al pesce e, per concludere in bellezza, dolci!
Viale Gramsci, 69
Perché le consiglio?
Volete davvero venire a Riccione senza mangiare la piadina?!