Franco Vanucci, albergatore, presidente di Riccione Turismo e soprattutto riccionese di pensiero, porta con sé l’onore di un cognome importante – entrato di diritto nella storia della Riviera grazie all’iconico Hotel Rex.
Cresciuto nella Riccione imprenditoriale, ma appassionato di scienze naturali, si è laureato in Geologia, viaggiando per l’Italia e per il mondo. Poi, il richiamo di casa l’ha riportato alle origini.
Che cosa rende Riccione unica rispetto alle località vicine?
“Quando un ragazzo o una famiglia viene in vacanza nelle località confinanti, ricorda di essere stato in Riviera; ma quando viene a Riccione, al suo ritorno a casa puntualizza di essere stato non in Riviera bensì nella Perla Verde. Accoglienza e gastronomia sono qualità non solo di Riccione bensì di tutta la costa. Tuttavia qui c’è un qualcosa di magico che noi abbiamo il dovere di preservare e promuovere”.
Che cos’è Riccione per Franco Vanucci?
“Io ho capito il vero valore di Riccione solo quando ho iniziato a viaggiare. Ogni volta che ne avevo l’occasione ci tornavo per vivere la sua normalità , la sua unicità , fare due passi sulla sabbia o immergere i piedi nel mare. Solo così mi sono reso conto di aver avuto la fortuna di vivere in un’oasi felice”.
Cosa si può fare per migliorare Riccione?
“Decoro e sicurezza sono fattori, secondo me, fondamentali che spesso rischiano di passare inosservati in una località unica come la nostra. Puntare su questi elementi può e deve essere importante. Dobbiamo mantenere e preservare la nostra città . Riccione è un vero e proprio brand che necessita di essere alimentato e adattato. Quello di Riccione è un marchio più che longevo, ma ha bisogno di trasformarsi per rimanere immortale. Fino ad ora è riuscita ad evolversi attirando nuove generazioni e rimanendo al passo coi tempi: mi auguro possa continuare su questa strada”.
Tre parole per descrivere Riccione
“Direi che Riccione è una località accogliente, il nostro savoir-faire è una qualità che pochi hanno. È una città all’avanguardia, pioniera e originale“.